Dopo aver completato la poesia tono capriccioso Till Merry Pranks di Eulenspiegel, e la sua prima opera, Guntram, Strauss rivolse la sua attenzione al filosofo tedesco Friedrich Nietzsche pesante, appassionato, a volte oscuro discorso, anche sprach Zarathustra (Così parlò Zarathustra). In esso, Nietzsche (1844-1900) ha usato il filosofo persiano Zarathustra (o Zoroastro, come era noto ai greci) come mezzo per esprimere le proprie opinioni sui significati più profondi della vita., Credeva che l’uomo moderno fosse solo un passo nel processo evolutivo. Un giorno sarà seguito da un” super-uomo”, un essere che manterrà le migliori qualità della società contemporanea, ma sarà stato epurato da quelli ignobili.
Nella sua autobiografia, Nietzsche ha dichiarato che il suo Zarathustra potrebbe essere considerato in termini musicali. Gustav Mahler e Frederick Delius lo presero in parola, impostando parti del testo nella Sinfonia n.3 (1896) e A Mass of Life (1905), rispettivamente., Strauss, ormai affermato come brillante compositore e maestro orchestratore, si è posto la sfida ancora più grande di un approccio puramente strumentale. Compose il suo poema tonale tra il febbraio 1895 e l’agosto 1896, avendo cura di sottotitolarlo “liberamente dopo Nietzsche”, implicando la mancanza di un dettagliato collegamento programmatico tra fonte e partitura.
Diresse la prima a Francoforte il 27 novembre 1896. Poco dopo, ha delineato le sue ragioni per crearlo: “Non avevo intenzione di scrivere musica filosofica., Intendevo piuttosto trasmettere un’idea dell’evoluzione del genere umano, dalle sue origini, attraverso le varie fasi di sviluppo, religioso oltre che scientifico, fino all’idea di Nietzsche del ‘super-uomo.”La scelta del regista Stanley Kubrick della maestosa sequenza di apertura come “tema” nel suo film 2001: Odissea nello spazio (1968), che tratta di idee simili, rappresenta quindi un colpo d’occhio musicale e concettuale.
Se sia possibile raggiungere nella musica tali fini come Strauss si è posto qui è aperto al dibattito., Pochi ascoltatori negherebbero che il suo Zarathustra mostri una padronanza insuperabile delle possibilità orchestrali e una sequenza di stati d’animo che stimola la riflessione.
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