Non ci sono regimi di trattamento definiti per LGLL finora, perché si tratta di una malattia così rara. Le raccomandazioni per il trattamento provengono principalmente dall’esperienza nel trattamento di pazienti in piccoli studi retrospettivi e serie di casi.
I regimi di trattamento per LGLL a cellule T e LGLL a cellule NK sono praticamente gli stessi, sebbene le forme più aggressive di LGLL a cellule T e LGLL a cellule NK tendano a non rispondere alla chemioterapia.,
Terapia di prima linea
Terapie immunosoppressive
Attualmente, la terapia di prima linea consiste in un singolo agente orale immunosoppressivo come metotrexato a basso dosaggio, ciclofosfamide o ciclosporina A. Il trattamento deve essere continuato per almeno quattro mesi prima di valutare le risposte dei pazienti.
Terapia di seconda linea
Chemioterapia
Per i pazienti che non rispondono alle terapie di prima linea, un certo numero di farmaci come fludarabina, cladribina e bendamustina si sono dimostrati promettenti. Tuttavia, sono stati testati solo in un piccolo numero di pazienti.,
Combinazioni di chemioterapie come ciclofosfamide, doxorubicina, vincristina e prednisone, o regimi chemioterapici che includono citosina arabinoside, non sono stati efficaci nei pazienti con LGLL cronica e hanno anche gravi effetti collaterali. Tuttavia, per i pazienti con forme aggressive di LGLL, questi farmaci possono essere di beneficio.
Immunoterapia
Nei pazienti con LGLL refrattario, l’immunoterapia (terapia che utilizza il sistema immunitario del corpo per combattere il cancro) può essere utile.,
Alemtuzumab, che è un farmaco di immunoterapia con anticorpi monoclonali, può essere considerato quando le chemioterapie combinate non hanno dato luogo a una risposta. Tuttavia, il rischio di infezioni opportunistiche per i pazienti deve essere preso in considerazione con questo trattamento.
L’anticorpo monoclonale rituximab è stato utilizzato per pazienti in cui coesistono LGLL e artrite reumatoide. Tuttavia, non è generalmente considerato un trattamento adeguato per LGLL.,
Splenectomia
Una splenectomia (la rimozione della milza) è normalmente considerata in pazienti con un ingrossamento della milza che causa sintomi, o in pazienti con gravi citopenie refrattarie.
Trattamento di una forma aggressiva di LGLL a cellule T
Alcuni pazienti con LGLL a cellule T soffrono di una rara forma aggressiva della malattia che ha una prognosi molto scarsa. Nelle LGLL aggressive e refrattarie, le combinazioni chemioterapiche non hanno mostrato successo, il che ha suggerito la possibilità di trapianto di cellule staminali ematopoietiche, dato il suo successo in altre leucemie.,
Trattamento di una forma aggressiva di LGLL a cellule NK
Per i pazienti con LGLL a cellule NK aggressive, il trattamento iniziale con L-asparaginasi, da solo o in combinazione con altre chemioterapie, seguito da un trapianto di cellule staminali allogeniche è considerato l’opzione migliore. La L-asparaginasi è un enzima che scompone l’asparagina nel corpo, un aminoacido utilizzato dal corpo per produrre proteine. Le cellule normali possono produrre asparagina da sole, ma le cellule tumorali non possono e quindi non possono sopravvivere.,
Nuovi trattamenti
La ricerca ha identificato che il coinvolgimento dei geni STAT, JAK e RAS in pazienti che LGL e la connessione di LGLL con malattie autoimmuni. Diversi inibitori specifici delle vie coinvolte sono stati testati per scoprire nuovi trattamenti:
- OPB-31121 – un inibitore STAT che ha un significativo effetto antitumorale sulle cellule leucemiche umane in laboratorio inibendo STAT3 e STAT5.
- Citrato di Tofacitinib-un inibitore specifico di JAK che ha mostrato buoni risultati per i pazienti con artrite reumatoide refrattaria.,
- Tipifarnib-un inibitore della farnesiltransferasi ha mostrato un miglioramento dell’ematopoiesi del midollo osseo in laboratorio.
- BNZ-1 – un inibitore selettivo delle citochine, interleuchina-2 (IL2) e IL15, ha dimostrato di ridurre in modo sicuro le cellule T-regolatrici e le cellule NK senza influenzare i globuli bianchi in uno studio di fase 1.
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