Abstract
Lo studio Tuskegee sulla sifilide non trattata nel maschio negro è il più lungo esperimento non terapeutico sugli esseri umani nella storia medica. Le strategie utilizzate per reclutare e trattenere i partecipanti erano abbastanza simili a quelle sostenute per i programmi di prevenzione dell’HIV/AIDS oggi. Quasi 60 anni dopo l’inizio dello studio, rimane una scia di sfiducia e sospetto che ostacola gli sforzi di educazione all’HIV nelle comunità nere., L’epidemia di AIDS ha esposto lo studio Tuskegee come un marcatore storico per il legittimo malcontento dei neri con il sistema sanitario pubblico. La convinzione che l’AIDS sia una forma di genocidio è radicata in un contesto sociale in cui i neri americani, di fronte a disuguaglianze persistenti, credono nelle teorie del complotto sui bianchi contro i neri. Queste teorie vanno dalla convinzione che il governo promuova l’abuso di droga nelle comunità nere alla convinzione che l’HIV sia un’arma artificiale di guerra razziale., Una discussione aperta e onesta dello studio sulla sifilide di Tuskegee può facilitare il processo di ricostruzione della fiducia tra la comunità nera e le autorità sanitarie pubbliche. Questo dialogo può contribuire allo sviluppo di programmi di educazione all’HIV scientificamente validi, culturalmente sensibili ed etnicamente accettabili.
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